Lisbona piacere incompiuto

Qualcosa non torna, forse piccole cose non tornano, piccolissime cose, quel retrogusto di una pietanza che aspetti da tanto, che non vedi l'ora di assaporare, ma che poi ti lascia quel pizzico di amaro che non ti aspetti. Questo è stato per me Lisbona, una prelibatezza tanto attesa, e come spesso succede l'aspettativa ti circuisce e ti lascia con qualche smorfia.

Sia inteso, Lisbona merita sicuramente una visita, e sono convinto che qualche congiuntura astrale non mi abbia permesso di assaporarla appieno. Ma partiamo da quel pizzico di amaro che mi è rimasto in bocca.

Ho trovato la capitale Portoghese una città molto caotica, e quando una città è caotica uno dei principali colpevoli è il trasporto pubblico, la metropolitana funziona bene ma non è sufficientemente capillare e questo ti obbliga ad utilizzare il trasporto pubblico di superficie che non è all'altezza di una capitale europea, corse che saltano, corse che si fermano prima del capolinea, coincidenze lacunose e lunghe attese, l'attesa è quella cosa che fa il paio con la pazienza, pazienza a cui vi dovete abituare, per andare a visitare qualsiasi cosa.

La lunga coda per entrare nel Monastero Dos Jerónimos - un'ora di attesa

Torniamo al trasporto pubblico, un simbolo di Lisbona è il mitico tram 28, alzi la mano chi è stato a Lisbona e non ha fatto almeno un giretto sul 28, nessuno me compreso. Però prima di salire sul tram 28 ho provato il tram 23 che fa un percorso simile al 28 solo un pò più corto e soprattutto meno affollato.

Siamo sul tram 23 - nessuno in piedi e c'è anche qualche posto libero

Come dicevamo non si può venire a Lisbona e non fare almeno un giro sul tram più famoso d'Europa, ma è possibile evitare l'estenuante e malefica coda? Si è possibile, le code si concentrano ai due capolinea, Praça Martim Moniz e Campo Ourique, essendo il tram 28 anche e soprattutto un mezzo di trasporto pubblico fa tutte le sue belle fermate, e quindi sufficiente andare a piedi alle prime fermate dopo il capolinea dove le code magicamente svaniscono, ma come tutte le medaglie c'è un rovescio, sicuramente non troverete posti a sedere. E quindi sta a voi decidere, lunghe code o posto in piedi?

Dopo le cose che non mi hanno entusiasmato vediamo cosa mi è piaciuto di Lisbona, sicuramente i Miradouros che in Portoghese significa belvedere, sono  dei punti panoramici da dove poter ammirare molteplici scorci di Lisbona, ce ne sono molti, tra questi da non perdere quello di Santa Luzia nel quartiere Alfama.

La vista verso il fiume Tago dal Miradouro di Santa Luzia

Abbiamo parlato del quartiere Alfama, che insieme ai quartieri di Barrio Alto, e Baixa, con i loro colori, il continuo sali/scendi, la vivacità e le pasteis de nata (una prelibatezza)  raccontano bene lo spirito di Lisbona. Ma la zona che più ha catturato la mia attenzione è tutta la parte che da sul fiume Tago e che inizia dalla torre di Belém fino ad arrivare al Parque das Nações (quartiere futuristico costruito nel nel 1998 in occasione dell' Expo), terminando fin sotto all'imponente ponte Vasco da Gama. Questo infinito percorso sul lungo fiume offre innumerevoli spunti per la street architettonica. 

Padrão Dos Descobrimentos - Un tributo alle esplorazioni marinare


Uno sguardo verso il Ponte 25 aprile


Molto interessante a livello architettonico il Centro Cultural de Belém 


l’EDP Headquarters - Sede dell'Azienda fornitrice di energia elettrica - una piacevole sorpresa per chi ama i forti contrasti architettonici


Uno scorcio all'interno di Parque das Nações

E siamo giunti al ponte Vasco da Gama


Sono quasi 17 i chilometri che separano la Torre di Belém al ponte Vasco da Gama, praticamente la lunghezza del ponte stesso, un passeggiata che sarebbe meglio dividere in due/tre giorni ma che merita di essere fatta a piedi. 

Ho dimenticato qualcosa? Si ho dimenticato quella che per me rimarrà l'icona di Lisbona, quell'icona che mi involgerebbe a tornare..... Il MAAT.

Vi lascio con un video su questo splendido museo di arte, architettura e tecnologia.